Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
Lo so che non hai fatto niente di speciale.
Ti sei solamente ritagliato del meritato tempo per te e ti sei gustato una frazione di vita.
Questa vita che è bella perchè è diversa ogni giorno, dove hai tutto e in un istante ti cambia e potresti non avere più nulla.
Bisognerebbe viverla e gustare la frescezza come hai fatto tu.
Sono contento per il tuo viaggio, semplice ma ricco.
Mi piacerebbe anche a me ogni tanto ritagliarmi del tempo ma impegni e doveri che scelgo mi impediscono di essere libero.
La birra ti aspetta.
Ti sei solamente ritagliato del meritato tempo per te e ti sei gustato una frazione di vita.
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Bisognerebbe viverla e gustare la frescezza come hai fatto tu.
Sono contento per il tuo viaggio, semplice ma ricco.
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
Rosso ma questa è la seconda o terza parte
indipendentemente dal numero di "parte" bravo, bravo, bravo
io avrei impiegato almeno una settimana per fare tutto quello che hai raccontato
indipendentemente dal numero di "parte" bravo, bravo, bravo
io avrei impiegato almeno una settimana per fare tutto quello che hai raccontato
sul dritto lo tolgo.....ma in curva lo dooooo
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
[quote="Gnafra"]Mancano peró le foto di qualche lucana [emoji41][emoji41][emoji41]
sentivo la nostalgia di gnafrone
e quando parla gnafra si parla spesso di ...... cose interessantissime
quanto mi manca gnafrone spero di vederti presto
un abbraccio.
toto'
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e quando parla gnafra si parla spesso di ...... cose interessantissime
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
Amico mio..... [emoji8][emoji8][emoji8][emoji8]TOTO' ha scritto:Gnafra ha scritto:Mancano peró le foto di qualche lucana [emoji41][emoji41][emoji41]
sentivo la nostalgia di gnafrone
e quando parla gnafra si parla spesso di ...... cose interessantissime
quanto mi manca gnafrone spero di vederti presto
un abbraccio.
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
No è che sono prolissoTOTO' ha scritto:Rosso ma questa è la seconda o terza parte
indipendentemente dal numero di "parte" bravo, bravo, bravo
io avrei impiegato almeno una settimana per fare tutto quello che hai raccontato
La terza la sto cucinando per stasera.
Ma poi dirò perché mi è venuta voglia di scrivere tanto.
rossouno
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
La domenica è il giorno del rientro. Non ho pianificato quasi nulla e mi tengo libero di decidere sul momento.
Prendo per Rotonda, poi Castelluccio Inferiore e tiro dritto, per modo di dire, fino a Lauria. La SS 19 è bella e trovo delle gran curve con ottimo grip. Ho voglia di piegare e lo faccio ma senza correre tanto. Le Mitas pur essendo a fine vita sono ancora sicure e mi assecondano. Si passa in mezzo al duo Monte Palazzo e Monte Fossino a Ovest e al Cozzo Pastano a Est. Questa strada collega (un tempo aveva una maggiore importanza) la Calabria con Battipaglia, in Campania, attraversando il famoso Vallo di Diano. Le condizioni climatiche di queste zone sono alquanto variabili. Caldo e freddo si alternano con rapidità così come il sole con la pioggia e il vento forte. Ai tempi dei Romani, questa era una direttrice di collegamento obbligata. Non a caso da qui transitarono anche gli eserciti Visigoti durante l’invasione del 410 d.C. Oggi è una via di secondaria importanza e pure gli invasori non sono più quelli di una volta, vengono disarmati, affamati e vestiti di stracci.
Arrivato nei pressi di Lauria era arrivato il momento di puntare le ruote verso la costa tirrenica della Lucania ed in particolare verso Maratea. Per arrivarci si passa vicino a Trecchina, un paese incredibilmente arroccato su uno dei costoni del Monte Santa Maria. La strada scende a volte anche con una certa pendenza e l’asfalto è consumato. Quindi ci vuole attenzione e poca inclinazione. Il traffico nella zona è maggiore in quanto moltissimi sono attirati dalla bellezza del mare e vi si riversano in quantità industriali.
Ad un certo punto arriva Lui: il mare! La vista del mare all’improvviso è impressionante mi parte spontaneo il primo di tanti “Uaaaa!” (alla pugliese) di stupore (fossi stato ammerigano avrei detto Wow!). Da quel momento sono entrato in uno stato di eccitazione misto ad incredulità. Il panorama da lassù è qualcosa che nessuna (mia) fotografia riuscirà mai a far comprendere appieno. Però ho trovato una descrizione che vale più delle mie parole e che vi offro. È di Indro Montanelli: «Forse in Italia non c'è paesaggio e panorama più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene. La separa da una catena dolomitica, tutta rocce color carnicino, punteggiata di villaggi semiabbandonati, di castelli diruti e antiche torri saracene, un declivio boscoso rotto da fiumiciattoli e torrenti e sepolto sotto le fronde dei lecci e dei castagni.» Non oso aggiungere altro.
Mi fermo smanioso di frotografare qualunque cosa. A sinistra vedo Praia a Mare con il caratteristico isolotto. A destra la scogliera che volge al Golfo di Policastro che è più alta. Mi ricorda il tratto di Litoranea tra S. Maria di Leuca e Otranto ma questa è per certi versi più sontuosa e imponente. Potrei fare un paragone con la Liguria dove le montagne precipitano nel mare con profili altrettanto ripidi. Se davanti c’è un mare quasi fluorescente, alle spalle ci sono i maestosi costoni della dorsale che si incunea nell’Appennino.
La strada diventa SS 18 Tirrenica inferiore e la percorro in direzione Nord verso Sapri. Me l’avevano descritta paragonandola alle strade del Tourist Trophy. Non ci voglio credere. È difficile pensare che ci sia qualcosa di più bello. Nonostante l’asfalto sia da pista e si intorcini seguendo il profilo del costone, non mi viene proprio di correre e anzi a stento posso guidare. Impossibile fermarsi tutte le volte che ci sarebbe da fare uno scatto. Inoltre sono zuppo di sudore e il caldo mi sembra ancora più atroce al passare di gente che in maglietta e bermuda se ne va al mare. Uaaa, uaaaa, e ancora uaaaa! Ad un certo punto si arriva ad una galleria poco prima di Cersuta. Porta al di là di un piccolo promontorio e davanti ad una scena ancor più soprendente. Poi un’altra, quest’ultima, scavata nella roccia e lasciata grezza come quelle delle miniere che ti proietta, forse dovrei dire, in un’altra dimensione. Lo sguardo ora sbatte contro la Torre dei Crivi attestata su una roccia ad angolo nei pressi di Acquafredda. Ho quasi paura. Cos’altro avrei visto ancora? Sinceramente avevo le lacrime agli occhi. Mi era successo un’altra volta sul Col de la Bonnette. Lo scopo del Viaggio, il fine ultimo di quelli che cercano qualcosa, la risposta era lì. Se non Felicità, allora ditemi, quella cos’era? Certe strade credo siano state progettate da Dio in persona, come il mare, le montagne e la figa.
Avevo gli occhi pieni di immagini e ora volevo tornare a guidare. Arrivato a Sapri prendo per Lagonegro. Speravo che risalendo di qualche metro sarei stato più fresco. La strada è più veloce e torna ad offrire un paesaggio tipicamente montano. Nel giro di pochi minuti era cambiato di nuovo tutto. Da lì ho proseguito ancora un po’ sulla SS 19 per passare poi alla A3 ma non ricordo dove. Avevo bisogno di velocizzare un po’ il passo che Roma era ancora assai lontana. L’autostrada che in quel tratto non è a pedaggio è comunque molto panoramica. Il traffico è ragionevole e ci si può permettere di guidare in scioltezza guardandosi anche intorno. Intuisco che tutto intorno a me ci sono innumerevoli altre strade, che nascoste dalla vegetazione dei boschi, si dipanano sulle montagne circostanti. Dopo un po’ di km mi trovo a bordeggiare il Cilento da un lato mentre a Est vedo l’Appennino Lucano. Sto attraversando il pianoro del Vallo di Diano. Non siamo al livello del mare e si sente. Il caldo è sopportabilissimo. Ma qualcosa non mi va giù, da qualche km sto guardando le uscite e fremo. Faccio una sosta e riesco a mangiare e bere con 5 Euro e venti. Non era un Autogrill altrimenti con quei soldi non avrei avuto nemmeno un Camogli! Parcheggio accanto ad un motociclista anziano cui chiedo lumi: “Per andare verso Roma, a parte l’autostrada, non ci sarebbe una statale…? “. L’uomo mi dice di no e che lui ci sarebbe andato via autostrada. “Ma di dov’è lei?”, “di Salerno”, mi dice. Guardo le gomme della sua FZ6 e intuisco una certa avversione per le curve che doveva aver condizionato la risposta. Lo ringrazio e vado a pisciare.
Proseguo ancora un po’, poi verso l’una, decido di fare la seconda “mossa del matto”.
Uscire a Battipaglia e prendere verso Est attraverso i Monti Picentini. SS 164 attraverso Montecorvino Rovella, Acerno e Montella, passando vicino al Lago Laceno. Dal Salernitano mi volevo spostare verso l’Irpinia e con un po’ di fortuna in due o tre ore mi sarei ritrovato a Benevento. In ogni caso volevo togliermi da quella landa infuocata e deprimente. La zona di Battipaglia, infatti, offre alla vista altri spunti più di carattere “edilizio” che paesaggistico. Dovevo decidere ma quel percorso era un’incognita totale. “Come sarà la strada?” “Sarà aperta?” “Riuscirò a seguirla senza perdermi?” “Quanto tempo mi servirà?” “Sarò troppo stanco?”.
Mi fido dell’intuito e prendo una strada che di guardare il gps ne avevo le tasche piene. Le indicazioni stradali da quelle parti non sono d’aiuto. Le deviazioni sono mal segnalate e snocciolavo v@ffanc@lo come grani del Rosario. Stavo perdendo lucidità e volevo reagire, dovevo fare qualcosa.
La strada era quella giusta ma era anche una merd@. Come lo sono le strade di montagna quando sono consumate. L’asfalto va via così affiora la graniglia che levigata e arroventata dal sole diventa insidiosissima. Dovevo andare piano ma così facendo non riuscivo a far prendere aria fresca alla Falco che in salita e con le marce basse rischiava di prendere l’insolazione. Di positivo c’era che spesso in uscita dai tornanti potevo farla scodare dando un filo di gas in più del necessario. Lo ammetto, la mossa del matto è stata una mezza cazzata. C’erano 30° pure lì e la strada era pure abbastanza pericolosa.
Come se non bastasse la exit strategy è stata pure peggio. A Montella ho deciso di prendere per Avellino sperando in una percorso maggiormente scorrevole anche se ad una quota più bassa. Il guaio è che a Benevento ci sono arrivato percorrendo strade comunali, provinciali e quant’altro con un magro bottino di curve (percorribili senza rischiare la pelle) e un forte dispendio di energie e di tempo. Anzi no, una cosa da segnalare c’è stata. La Falco, a sedici anni suonati, mi è diventata signorina avendo compiuto i suoi primi 50.000 km, proprio da quelle parti.
Per il resto è stato banale trasferimento. Km percorsi 550 circa (ma perché non me li segno?).
Epilogo
Un viaggio in solitaria dopo essere stato tanto in giro con altri amici, prima con il Dave e poi con il Gruppo Vacanze Sardegna (Angelo, Antonio, Roberto e Teo) mi ha fatto stare un po’ con me. Alla fine ho sentito la necessità di scrivere un racconto che è quasi un diario. Utile per qualcuno? Forse. Piacevole? Lo spero. Di sicuro è stato necessario per me. Necessario per fissare alcuni dei pensieri che mi hanno attraversato in quelle ore. Quando guido a volte canto. In questi tre giorni invece ho parlato tanto, provando a sviluppare i pensieri e le emozioni che mi venivano da ciò che vedevo intorno a me. Per lo stesso motivo ho avuto bisogno di scrivere tanto. Spero me lo perdonerete.
Mi rileggerò tra un po’ di tempo e mi ricorderò forse le stesse emozioni, spero senza nostalgia ma con la voglia di viverne tante ancora. Spero di trascurare meno cose che posso, perché a volte la bellezza si nasconde nelle persone e nella piccole cose che, spesso, abbiamo a portata di mano.
[…] La vida es un cigarrillo:
humo, ceniza y candela...
Unos lo fuman de prisa,
y algunos lo saborean […]
Manuel Machado
«La vita è una sigaretta / Fumo, cenere e brace / Qualcuno la fuma in fretta / Altri la assaporano»)
Prendo per Rotonda, poi Castelluccio Inferiore e tiro dritto, per modo di dire, fino a Lauria. La SS 19 è bella e trovo delle gran curve con ottimo grip. Ho voglia di piegare e lo faccio ma senza correre tanto. Le Mitas pur essendo a fine vita sono ancora sicure e mi assecondano. Si passa in mezzo al duo Monte Palazzo e Monte Fossino a Ovest e al Cozzo Pastano a Est. Questa strada collega (un tempo aveva una maggiore importanza) la Calabria con Battipaglia, in Campania, attraversando il famoso Vallo di Diano. Le condizioni climatiche di queste zone sono alquanto variabili. Caldo e freddo si alternano con rapidità così come il sole con la pioggia e il vento forte. Ai tempi dei Romani, questa era una direttrice di collegamento obbligata. Non a caso da qui transitarono anche gli eserciti Visigoti durante l’invasione del 410 d.C. Oggi è una via di secondaria importanza e pure gli invasori non sono più quelli di una volta, vengono disarmati, affamati e vestiti di stracci.
Arrivato nei pressi di Lauria era arrivato il momento di puntare le ruote verso la costa tirrenica della Lucania ed in particolare verso Maratea. Per arrivarci si passa vicino a Trecchina, un paese incredibilmente arroccato su uno dei costoni del Monte Santa Maria. La strada scende a volte anche con una certa pendenza e l’asfalto è consumato. Quindi ci vuole attenzione e poca inclinazione. Il traffico nella zona è maggiore in quanto moltissimi sono attirati dalla bellezza del mare e vi si riversano in quantità industriali.
Ad un certo punto arriva Lui: il mare! La vista del mare all’improvviso è impressionante mi parte spontaneo il primo di tanti “Uaaaa!” (alla pugliese) di stupore (fossi stato ammerigano avrei detto Wow!). Da quel momento sono entrato in uno stato di eccitazione misto ad incredulità. Il panorama da lassù è qualcosa che nessuna (mia) fotografia riuscirà mai a far comprendere appieno. Però ho trovato una descrizione che vale più delle mie parole e che vi offro. È di Indro Montanelli: «Forse in Italia non c'è paesaggio e panorama più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene. La separa da una catena dolomitica, tutta rocce color carnicino, punteggiata di villaggi semiabbandonati, di castelli diruti e antiche torri saracene, un declivio boscoso rotto da fiumiciattoli e torrenti e sepolto sotto le fronde dei lecci e dei castagni.» Non oso aggiungere altro.
Mi fermo smanioso di frotografare qualunque cosa. A sinistra vedo Praia a Mare con il caratteristico isolotto. A destra la scogliera che volge al Golfo di Policastro che è più alta. Mi ricorda il tratto di Litoranea tra S. Maria di Leuca e Otranto ma questa è per certi versi più sontuosa e imponente. Potrei fare un paragone con la Liguria dove le montagne precipitano nel mare con profili altrettanto ripidi. Se davanti c’è un mare quasi fluorescente, alle spalle ci sono i maestosi costoni della dorsale che si incunea nell’Appennino.
La strada diventa SS 18 Tirrenica inferiore e la percorro in direzione Nord verso Sapri. Me l’avevano descritta paragonandola alle strade del Tourist Trophy. Non ci voglio credere. È difficile pensare che ci sia qualcosa di più bello. Nonostante l’asfalto sia da pista e si intorcini seguendo il profilo del costone, non mi viene proprio di correre e anzi a stento posso guidare. Impossibile fermarsi tutte le volte che ci sarebbe da fare uno scatto. Inoltre sono zuppo di sudore e il caldo mi sembra ancora più atroce al passare di gente che in maglietta e bermuda se ne va al mare. Uaaa, uaaaa, e ancora uaaaa! Ad un certo punto si arriva ad una galleria poco prima di Cersuta. Porta al di là di un piccolo promontorio e davanti ad una scena ancor più soprendente. Poi un’altra, quest’ultima, scavata nella roccia e lasciata grezza come quelle delle miniere che ti proietta, forse dovrei dire, in un’altra dimensione. Lo sguardo ora sbatte contro la Torre dei Crivi attestata su una roccia ad angolo nei pressi di Acquafredda. Ho quasi paura. Cos’altro avrei visto ancora? Sinceramente avevo le lacrime agli occhi. Mi era successo un’altra volta sul Col de la Bonnette. Lo scopo del Viaggio, il fine ultimo di quelli che cercano qualcosa, la risposta era lì. Se non Felicità, allora ditemi, quella cos’era? Certe strade credo siano state progettate da Dio in persona, come il mare, le montagne e la figa.
Avevo gli occhi pieni di immagini e ora volevo tornare a guidare. Arrivato a Sapri prendo per Lagonegro. Speravo che risalendo di qualche metro sarei stato più fresco. La strada è più veloce e torna ad offrire un paesaggio tipicamente montano. Nel giro di pochi minuti era cambiato di nuovo tutto. Da lì ho proseguito ancora un po’ sulla SS 19 per passare poi alla A3 ma non ricordo dove. Avevo bisogno di velocizzare un po’ il passo che Roma era ancora assai lontana. L’autostrada che in quel tratto non è a pedaggio è comunque molto panoramica. Il traffico è ragionevole e ci si può permettere di guidare in scioltezza guardandosi anche intorno. Intuisco che tutto intorno a me ci sono innumerevoli altre strade, che nascoste dalla vegetazione dei boschi, si dipanano sulle montagne circostanti. Dopo un po’ di km mi trovo a bordeggiare il Cilento da un lato mentre a Est vedo l’Appennino Lucano. Sto attraversando il pianoro del Vallo di Diano. Non siamo al livello del mare e si sente. Il caldo è sopportabilissimo. Ma qualcosa non mi va giù, da qualche km sto guardando le uscite e fremo. Faccio una sosta e riesco a mangiare e bere con 5 Euro e venti. Non era un Autogrill altrimenti con quei soldi non avrei avuto nemmeno un Camogli! Parcheggio accanto ad un motociclista anziano cui chiedo lumi: “Per andare verso Roma, a parte l’autostrada, non ci sarebbe una statale…? “. L’uomo mi dice di no e che lui ci sarebbe andato via autostrada. “Ma di dov’è lei?”, “di Salerno”, mi dice. Guardo le gomme della sua FZ6 e intuisco una certa avversione per le curve che doveva aver condizionato la risposta. Lo ringrazio e vado a pisciare.
Proseguo ancora un po’, poi verso l’una, decido di fare la seconda “mossa del matto”.
Uscire a Battipaglia e prendere verso Est attraverso i Monti Picentini. SS 164 attraverso Montecorvino Rovella, Acerno e Montella, passando vicino al Lago Laceno. Dal Salernitano mi volevo spostare verso l’Irpinia e con un po’ di fortuna in due o tre ore mi sarei ritrovato a Benevento. In ogni caso volevo togliermi da quella landa infuocata e deprimente. La zona di Battipaglia, infatti, offre alla vista altri spunti più di carattere “edilizio” che paesaggistico. Dovevo decidere ma quel percorso era un’incognita totale. “Come sarà la strada?” “Sarà aperta?” “Riuscirò a seguirla senza perdermi?” “Quanto tempo mi servirà?” “Sarò troppo stanco?”.
Mi fido dell’intuito e prendo una strada che di guardare il gps ne avevo le tasche piene. Le indicazioni stradali da quelle parti non sono d’aiuto. Le deviazioni sono mal segnalate e snocciolavo v@ffanc@lo come grani del Rosario. Stavo perdendo lucidità e volevo reagire, dovevo fare qualcosa.
La strada era quella giusta ma era anche una merd@. Come lo sono le strade di montagna quando sono consumate. L’asfalto va via così affiora la graniglia che levigata e arroventata dal sole diventa insidiosissima. Dovevo andare piano ma così facendo non riuscivo a far prendere aria fresca alla Falco che in salita e con le marce basse rischiava di prendere l’insolazione. Di positivo c’era che spesso in uscita dai tornanti potevo farla scodare dando un filo di gas in più del necessario. Lo ammetto, la mossa del matto è stata una mezza cazzata. C’erano 30° pure lì e la strada era pure abbastanza pericolosa.
Come se non bastasse la exit strategy è stata pure peggio. A Montella ho deciso di prendere per Avellino sperando in una percorso maggiormente scorrevole anche se ad una quota più bassa. Il guaio è che a Benevento ci sono arrivato percorrendo strade comunali, provinciali e quant’altro con un magro bottino di curve (percorribili senza rischiare la pelle) e un forte dispendio di energie e di tempo. Anzi no, una cosa da segnalare c’è stata. La Falco, a sedici anni suonati, mi è diventata signorina avendo compiuto i suoi primi 50.000 km, proprio da quelle parti.
Per il resto è stato banale trasferimento. Km percorsi 550 circa (ma perché non me li segno?).
Epilogo
Un viaggio in solitaria dopo essere stato tanto in giro con altri amici, prima con il Dave e poi con il Gruppo Vacanze Sardegna (Angelo, Antonio, Roberto e Teo) mi ha fatto stare un po’ con me. Alla fine ho sentito la necessità di scrivere un racconto che è quasi un diario. Utile per qualcuno? Forse. Piacevole? Lo spero. Di sicuro è stato necessario per me. Necessario per fissare alcuni dei pensieri che mi hanno attraversato in quelle ore. Quando guido a volte canto. In questi tre giorni invece ho parlato tanto, provando a sviluppare i pensieri e le emozioni che mi venivano da ciò che vedevo intorno a me. Per lo stesso motivo ho avuto bisogno di scrivere tanto. Spero me lo perdonerete.
Mi rileggerò tra un po’ di tempo e mi ricorderò forse le stesse emozioni, spero senza nostalgia ma con la voglia di viverne tante ancora. Spero di trascurare meno cose che posso, perché a volte la bellezza si nasconde nelle persone e nella piccole cose che, spesso, abbiamo a portata di mano.
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
Rosso ..... l'epilogo mi ha tolto tutte le parole....
riesco solo a dirti
BRAVO
e
GRAZIE
riesco solo a dirti
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
...fai venire voglia...
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
Complimenti per il dettagliato report e le belle foto (a parte quelle mosse e con i barbuti..... ) . Però ha ragione Gianfranco, dù tope le potevi anche fotografà.....
Paolo
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
Ma come? Pensavo che qui foste tutti "moderni"Matte ha scritto:Complimenti per il dettagliato report e le belle foto (a parte quelle mosse e con i barbuti..... ) . Però ha ragione Gianfranco, dù tope le potevi anche fotografà.....
rossouno
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
See, io sono parecchio all'antica......
Paolo
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
È un viaggio in solitaria le tope nn esistono .......[FACE WITH TEARS OF JOY][FACE WITH TEARS OF JOY][FACE WITH TEARS OF JOY]......complimenti Roby bel viaggio tu e la tua 2 ruote prima o poi me lo farò pure io un giro in solitaria......
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
sono contento di rileggerti. Mago...torna a Surriento (capisc' a mmé)magojimbo77 ha scritto:È un viaggio in solitaria le tope nn esistono .......[FACE WITH TEARS OF JOY][FACE WITH TEARS OF JOY][FACE WITH TEARS OF JOY]......complimenti Roby bel viaggio tu e la tua 2 ruote prima o poi me lo farò pure io un giro in solitaria......
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
Totò ti aspetto! Mi farebbe moltissimo piacere. E così vediamo se riusciamo a stanare pure quel fetente di Gnafra (bazzicatore assiduo di Gnokkapedia)TOTO' ha scritto:Rosso ..... l'epilogo mi ha tolto tutte le parole....
riesco solo a dirti
BRAVO
e
GRAZIE
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Re: Basilicata C2C, 29-31 lug 2016
[emoji23] [emoji23] [emoji23] [emoji106]rossouno ha scritto:sono contento di rileggerti. Mago...torna a Surriento (capisc' a mmé)magojimbo77 ha scritto:È un viaggio in solitaria le tope nn esistono .......[FACE WITH TEARS OF JOY][FACE WITH TEARS OF JOY][FACE WITH TEARS OF JOY]......complimenti Roby bel viaggio tu e la tua 2 ruote prima o poi me lo farò pure io un giro in solitaria......
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