Breve racconto di com'è andata:
Venerdì 10, ovviamente tanto per cambiare il tempo è una m@@@a come da un paio di lustri a questa parte ormai, quindi non facendoci nemmeno più caso, smetto di lavorare (tra l'altro lavoravo fuori, (giusto per non farsi mancare l'idratazione della pelle) a mezzogiorno e mezza e tra una cosa da fare e un'altra (praticamente tutto) sono già in ritardo, l'appuntamento è alle 6 all'area di servizio "magra ovest" sull'A12 (circa 300km da qui), con gnappoz (l'unico compagno di viaggio per questa gitarella), non piove più da un paio d'ore, ma le previsioni e il mio sensore nasometrico di umidità non sono per nulla rassicuranti.
Parto in colpevolissimo ritardo alle 3 e mezza con una mezza idea di fare il turchino a scendere e prendere l'autostrada a voltri, idea che tramonterà inesorabilmete dopo una ventina di km, un po' per l'orario, ma soprattutto per il colore del cielo molto simile a quello di qualche film dell'orrore nelle sue scene peggiori, tristemente quindi, prendo l'autostrada ad asti e, puntuale come un'orologio svizzero di quelli buoni, alla vista del cartello "ovada" inizia a piovere via via sempre più forte, insieme ad essa anche le bestemmie dentro il casco aumentano mano a mano di volume...
La pioggia mi accompagnerà fino al confine con la toscana, e dopo una manciata di km, finalmente, alle 18 in punto sono all'autogrill, dove incontro l'altro Biker con la "B" maiuscola: Giuseppe, persona simpaticissima, disponibile, e soprattutto motociclista vero! Quindi, presentazioni, 2 chiacchiere veloci e mentre decidiamo di entrare a prendere un meritatissimo caffè, arrivano 3 pullman di Ultras del Brescia, diretti anche loro a livorno, che mettono sottosopra il bar e il parcheggio dell'autogrill non mollandoci più tra un "fammi fare una foto" "quanto fa sta moto?" "di che squadra sei?! "accelera" "fai una bella impennata quando parti", finalmente riusciamo ad andarcene via, pregando che qualche entità li rifornisca di una bella dose di intelligenza...
Arriviamo al porto di Livorno e nonostante fossimo in anticipo di più di mezz'ora, ci imbarcano subito, senza nemmeno permetterci di controllare come venissero legate le nostre aprilione... Un marinaio supercafone ci spingeva addirittura le moto all'indietro con noi sopra per fare in fretta, fortunatamente è andato tutto bene e non hanno lasciato graffi o segni con le corde!
CI lasciavamo alle spalle questo:
Sperando di trovare un meteo più clemente in sardegna, anche se le previsioni erano abbastanza rassicuranti!
Ci sistemiamo in cabina, facciamo 2 parole e andiamo a dormire...
Sabato 11:
troppo eccitato per l'attesa di realizzare questo sogno mi sveglio all'alba ed esco sul ponte a guardarla: uno spettacolo, mi sentivo già su un altro pianeta,
Puntualissimi alle 7 e qualche minuto siamo già a cavallo delle nostre motazze e dopo una breve colazione partiamo subito in direzione sud, cercando un'apperentemente introvabile Strada statale 125 "orientale sarda", seguendo le indicazioni si viene sempre indirizzati su una noiosissima superstrada tutta dritta che non rende giustizia alla nostra voglia di curve, soprattutto dopo un viaggio come quello del giorno prima...
FInalmente all'altezza di San Teodoro riusciamo ad uscire e ad imboccare la tanto desiderata statale, ma è solo un assaggio, perchè purtroppo dopo una ventina di chilometri, appena iniziano le curve, una deviazione causata da un ponte crollato ci fa finire in mezzo al nulla, su una provinciale che passa nelle foreste... Mica male come inizio, ci rendiamo conto di aver sbagliato qualcosa e torniamo indietro, cercando un centro abitato o qualcosa che gli assomigli, per chiedere informazioni a qualcuno, cosa non facile assolutamente, incontriamo 2 vecchietti con i quali siamo costretti a ricorrere al linguaggio dei gesti per comunicare (sono sardo per metà, ma questi proprio non li capivo)
Fattostà che i signori ci mandano di nuovo a prendere la superstrada, non avevano capito e/o non ero riuscito a spiegargli che volevamo fare delle maledettissime curveeee!!!
Dopo qualche altro chilometro, fortunatamente, la sete di benzina delle moto di porta a fermarci da un (loquace
) benzinaio biker, che dopo mezz'ora di storia della sua vita finalmente ci spiega la strada e ci fa uscire dalla sua (mulattiera) privata senza farci arrivare fino a chissà dove per abbandonare quella maledetta stradaccia, dovevamo tornare indietro, di nuovo, cazzarola!! 
Beh dopo mille peripezie, siamo riusciti a tornare sul percorso programmato, risultato? Una strada PERFETTA, BELLISSIMA e PANORAMICISSIMA che costeggia a tratti il mare per poi ogni tanto arrampicarsi su qualche colle dal nome quasi impronunciabile...
Verso l'una arriviamo a marina di Cea, frazione di Bari Sardo, un po' stanchini, ma soddisfatti ci mangiamo un panino accompagnato rigorosamente da una bella ichnusa, spendendo 3€ a testa........
Subito dopo, ci togliamo le tute e viaaaaaa sulla spiaggia!!
Dopo esserci addormentati e conseguentemente bruciati al sole
, senza aver potuto fare il bagno causa maestrale maledetto che ci ha accompagnati tutto il giorno, ci rimettiamo in marcia, per la seconda parte dell'itinerario, così prendiamo la statale 389, che passa dentro il parco nazionale del Gennargentu, e ci dirigiamo prima verso Fonni e poi Mamoiada, Nuoro, Bitti, e Buddusò... La strada più bella che abbia mai fatto o immaginato nella mia vita... Una serie di "esse" interminabile, con asfalto in perfette condizioni e totale assenza di traffico, solo ed esclusivamente moto, moto ed ancora moto! (I tedeschi col gs vanno come matti tra l'altro) Peccato solo per la dismissione di alcuni tratti, come il passo del correboi, a vantaggio di varianti molto più scorrevoli e dritte piene di viadotti altissimi... Poco male comunque, ci siamo divertiti come dei matti lo stesso... 
Ecco alcune foto:
Per oggi vi ho annoiati abbastanza, appena avrò un po' di tempo, sempre che qualcuno non mi insulti prima, finirò il racconto
