Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

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magojimbo77
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da magojimbo77 »

virusfalco ha scritto:
magojimbo77 ha scritto::ROTFL: :ROTFL: :ROTFL: siete un branco di cialtroni ma siete andati a fare curve o riempire le panze mannaialoste
Foto gomme? :ROTFL: :ROTFL:
...
Beh, le gomme hanno sofferto ... le panze piene. :angel:
Eccoti accontentato
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Si vede dalla cera che avete esagerato col cibo....
Scherzo.....la cosa bella è la compagnia e il divertimento è lo sai ormai un po mi conosci viva l'amicizia e la nostra passione che ci accomuna!!!!!

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rive
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da rive »

Figata pazzesca!!!! Grandi ragazzi!!!! :clap: :clap: :clap:
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alex
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da alex »

magojimbo77 ha scritto:la cosa bella è la compagnia e il divertimento viva l'amicizia e la nostra passione che ci accomuna!!!!!
Sante parole: questo è lo spirito giusto :ok:
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da magojimbo77 »

Ho conosciuto un po di gente qui sul forum molta vicino a casa e molta "lontana"....ma non conta. sono davvero contento di avervi conosciuto tutti quanti[RAISED FIST][THUMBS UP SIGN]

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JayZ
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da JayZ »

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Appena passo dal garage vi posto l'ultima...
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da rossouno »

Rileggendomi devo dire che ho esagerato con la retorica... Sorry.

Il racconto sta ancora all'inizio. Non ve ne andate :angel:

Stasera posto la seconda puntata :dance:

Mago, la cera è rimasta tutta sull'asfalto :ROTFL: Il Rob poi gliene ha dato di brutto :clap:
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da rossouno »

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Giorno 2. Si va a fare un saluto al Dave al monumento a Perdasdefogu. Un posto bellissimo e selvaggio che fa pensare alla Libertà. La sua maglietta è rimasta lì.
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da magojimbo77 »

JayZ ha scritto:Immagine

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Appena passo dal garage vi posto l'ultima...
Perché tinchianasti?a fare la foto[emoji23] [emoji23]

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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da magojimbo77 »

jinseng88 ha scritto:Letto tutto d'un fiato anche quest anno .. grande Rosso [emoji12]

Occhio che se fate troppo chupa al mago dopo vi fa lui tanto chupa chupa e nel trenino si mette in cima [emoji23] [emoji23] [emoji23]

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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da rossouno »

Il secondo giorno lo dedichiamo alla parte Sud-orientale dell'isola. In parte ripercorriamo il percorso della volta precedente: abbiamo una cosa importante da fare. Da Arbatax prendiamo la 125 verso Sud poi ci addentriamo verso Jerzu sulla SP 13 che sale verso la famigerata base militare di Perdasdefogu. La strada non è larghissima ma garantisce un'ottima tenuta e nonostante il vento possiamo piegare a volontà. Ma l'animo non è leggero e non ci va di tirare. Il pensiero è rivolto al saluto che stiamo andando a portare al nostro Dave.

Poco prima di Perdasdefogu c'è un monumento dove l'anno prima ci eravamo fermati per qualche foto e ammirare il panorama. E' lì che abbiamo deciso di lasciare l'altra maglietta "Sardinia Racing Tour" di Dave. L'ha proposto Roberto. All'inizio non ero molto convinto ma ora so che è stata la cosa giusta da fare. Abbiamo parcheggiato le moto in parata e legato la maglietta al monumento. Ci penseranno il vento e il sole della Sardegna a prenderla in consegna. E' stato un momento di grande commozione. Sembra puerile o forse esagerato aggrapparsi a certi simbolismi eppure è come se in quel momento avessimo tolto il "tappo" alle emozioni e fossimo riusciti ad accettare di lasciarlo andare. Non pensate a piagnistei da fanciulline, preghiere o riti solenni. Abbiamo parlato poco e credo che ognuno abbia vissuto nell'intimità delle proprie emozioni quest'ultimo saluto.

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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da rossouno »

Riprese le moto era come se ci fossimo alleggeriti l'anima. Come se in quel momento avessimo superato un valico ben più impervio di quello a cavallo tra quelle montagne. La discesa verso Escalaplano. Più giù in direzione di Dolianova la guida si è fatta più attenta. Avremo fatto una ventina di km di strada di montagna completamente ricoperta di merd@ di vari animali. Schizzava dappertutto. I radiatori si erano tramutati in graticole per stronzi di pecora. Insomma, vera poesia...

Dalle parti di Cagliari iniziamo a sentire i morsi della fame e si decide di cercare qualcosa sulla litoranea a Sud. La Tuono Alfa sembra giù di tono e capiamo che non era di soli idrocarburi che aveva bisogno. Cibo! Ci vuole una bella mangiata per sciogliere di nuovo il "polso a scatto" del buon Saintz.

Invero la costa tra Cagliari e Villasimius è costellata di calette e villaggi vacanze ma trovare un posto per mangiare aperto si stava trasformando in un'impresa. Paesi veri e propri non ce ne sono. Alla fine ci fermiamo dalle parti di Solanas in un ristorante un po' anonimo ma onesto ed essendo le due passate del pomeriggio avevamo capito che non c'era di che sottilizzare. Pappa buona e vinello non deludono.

Al momento di ripartire tiro fuori gli attrezzi e "libero", con il prezioso aiuto di Angelo, i silenziatori della mia Falco. Era arrivato il momento di far uscire la vera voce del V60! Certo, senza fare la CO appositamente in quella configurazione, non potevo aspettarmi il massimo. Si era accentuato un certo on-off che in curva dava un po' fastidio. Ma sentire la progressione del bicilindrico sopra i 6.000 giri è musica celestiale. Minchia come vanno ste moto! Nonostante i circa vent'anni di quel progetto, dobbiamo veramente fare i complimenti ad Aprilia-Rotax per un motore così in grado di regalare emozioni. 120-130 cavalli oggi sembrano pochi ma, sarà che quelli del V60 sono mustang incazzati, tant'è che sembrano più sufficienti per farti sorridere come un bambino.

Il ritorno alla base è tranquillo sulla vecchia 125. Ci fermiamo per valutare l'entità della perdita del radiatore di Teo (praticamente nulla) e fare benzina (strano eh?). Il V4 rischia un po' percorrendo parecchi km in riserva. Io ne approfitto per fare casino là davanti. Il sole è oramai basso oltre i monti quando arriviamo alla base.

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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da rossouno »

La terza è una giornata interminabile. Il percorso pianificato è molto lungo e presenta parecchie difficoltà di navigazione. Le strade sono quelle della zona centrale: 100% montagna.

Da Arbatax si prende la tortuosissima SS 198 per salire fino a Sadali, poi si prende a destra in direzione Nord per Aritzo sulla SS 295. Il cielo è coperto e ci hanno detto che in montagna avremmo avuto freddo ma sui sellini si balla e le belve galoppano scatenate quindi arriviamo al primo caffè sudati fradici. Ad Aritzo sosta per il pranzo. Qui abbiamo consumato l'unico pasto deludente della vacanza.

Si prosegue di nuovo sulla SS 128 verso Gavoi (patria del pecorino piccante) e Orani. Le strade sono molto panoramiche ma raramente riusciamo a distogliere lo sguardo dalla strada che divoriamo letteralmente. Come sempre l'asfalto è eccellente e offre tratti lenti misti a curve veloci. Di tanto in tanto incrociamo mandrie di motociclisti tedeschi con le loro portaerei.

I tre giorni di viaggio precedenti si fanno sentire e dobbiamo fare diverse soste. Così ci troviamo indietro con la tabella di marcia. L'unica cosa da fare è tagliare parte del percorso improvvisando un rientro attraverso la verticale parallela alla strada fatta all'andata ma un po' più a Ovest (SP 4). Dopo rientriamo sulla SS 128 e ci scialiamo sul tratto di Meana Sardo (altra pista). La Tuono Alfa detta legge e giusto nei rari momenti di appannamento la si riesce ad imbrigliare nel gruppo. La Falco New si dimostra tonica e pare aver beneficiato dei test invernali infatti vola. La Tuono Old viaggia coperta senza far capire le sue vere intenzioni: nel peloton o nella pancia del gruppo? Sembra che tutto sia possibile e senza troppa fatica. La Tuono New recupera terreno rispetto alle prime tappe. Ci mette esperienza e tenacia (e pure il limitatore) ma l'asfalto asciutto le toglie un'arma importante. La Falco Old è la nonna e alterna tratti a martello con andature tipo "A spasso con Daisy". Dicono che puzzi di benzina e nessuno vorrebbe capitarci dietro (ma sono solo balle).

Nonostante il taglio i km sono tanti e soprattutto richiedono concentrazione e impegno fisico. Siamo all'imbrunire e qualcuno non ha la visiera chiara di ricambio (LOL). Non resta che sbrigarsi. Gli ultimi 40/50 Km li facciamo attingendo alle energie residue. Antonio sta davanti anche se non vede una ceppa e cerca di liquidare le ultime curve in discesa come può. Mani, polsi e spalle urlano di dolore. Gnafanno più!

Alla fine siamo di nuovo al B&B. Quello che ci vuole è una doccia bollente per ricaricare un po' le batterie e sciogliere le articolazioni. Teo inizia ad avere le doglie ma nonostante i tentativi (cominciati due giorni prima) non riesce ancora a partorire il cioccolatino. Per fortuna che a due passi c'è la solita pizzeria La Baia dove un tavolo (anche di straforo) ce lo trovano sempre. La serata si conclude come le precedenti tra sbevazzamenti e risate da ubriachi per strada sulla via del ritorno. L'atmosfera è quella tipica delle uscite tra ventenni scapocchioni e un po' balordi. Fantastica.

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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da rossouno »

La domenica è il giorno dei saluti. Bagagli fatti e caricati sulle moto, di nuovo ridotte ad asini da soma. I piani prevedono di risalire lungo l'Orientale Sarda fino a Dorgali per poi rientrare verso Nuoro. Da lì su verso la giostra Ala de' Sardi - Monti. Inizialmente era previsto di arrivare a Tempio e poi Olbia.

Sulla 125 troviamo un vento fortissimo che ci consente di viaggiare a stento e con estremo pericolo. Ne abbiamo visti più d'uno per terra, sicuramente investiti da qualche raffica furibonda. In un paio di occasioni ho smaltito di brutto e mi sono ritrovato nella corsia opposta senza possibilità di controllo del mezzo. Unica salvezza i freni. In curva può capitare di essere schiacciati verso il suolo o al contrario, secondo la direzione del vento, risollevati senza poter chiudere la curva. Un incubo.

Dalle parti del valico (Genna Silana) facciamo una sosta. Il paesaggio è suggestivo. Le nuvole viaggiano velocissime e tutta la natura intorno è sferzata dalla Tramontana. E' impressionante e il pensiero di dover prendere una nave è a dir poco un cruccio.

Arrivati a ristoro, le moto devono essere parcheggiate al riparo con il cavalletto dal lato opposto del vento, tanto sono forti le raffiche. All'interno il camino è acceso per riscaldare l'aria fredda che entra ad ogni apertura di porta. Dopo poco ci rimettiamo in marcia sperando che scendendo a valle si possa avere un po' di tregua.

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Ma niente. Anche nel nuorese si va a vela anche se la situazione è meno grave. Buona parte dei patemi svaniscono quando finalmente arriviamo alla Giostra. Siamo su una delle più belle strade della Sardegna. Asfalto perfetto. Misto stretto per decine di km. Roba da Xamamina. La Giostra comincia con una serie di curve ravvicinate che possono essere raccordate. Poi ce n'è una verso destra che è bastarda: un tornantone cieco che comincia largo e poi stringe sempre di più e quando ti rendi conto che la linea di mezzeria è sempre più vicina preghi in aramaico perchè finisca. La strada è quasi deserta ma capita di incrociare trattori e carretti. Trovarseli in curva non è una bella esperienza neanche quando sei a posto con la linea. L'altra insidia sono gli animali. L'anno scorso con il buon Antonio abbiamo avuto un rendez-vous con una mucca marrone dietro una curva cieca. Porcozzio, moto su e freni in mano. Stavolta la stessa mucca (secondo me era proprio lei) ha preferito un pascolo più sicuro tra gli alberi del sughero. Dopo il primo tratto e più verso Monti la strada si apre offrendo la possibilità di allungare di più, così possiamo distendere anche la terza sul V2. Quando ci fermiamo siamo inebriati e facciamo a raccontarci di questa o quella curva presa così o colì, con il gas in mano o i freni strizzati e subito a misurare compiaciuti i millimetri di gomma strappata dal battistrada. Insomma, da perfetti adolescenti, ci manca poco alla misurazione anche dell'uccello.

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Poi Bitti (ricordate i Tenores di Bitti?) e qui siamo all'Ospitalità 2.0

Arrivati a ridosso della piazza del paese, una vigilessa ci accoglie chiedendoci se avevamo bisogno di mangiare. Ci indica dove e ci propone un comodo parcheggio sul marciapiede, al riparo dal vento. Poi si informa se le strade erano state di nostro gradimento e ci chiede: "Da dove venite?". Penso: ma davvero sta succedendo???

Qui tutti sembrano cordiali e amichevoli con i motociclisti. Non più visti come marziani intutati rompiballe ma come coraggiosi portatori di racconti. Sarà, ma qua ho l'impressione che tutti, uomini e donne, almeno una volta nella vita, abbiano scannato qualche motocicletta su quelle strade pazzesche. E la semplice domanda "da dove venite?" apre la porta ad innumerevoli risposte. Ma questo lo avremmo capito solo dopo...

Mentre ci addentriamo nelle stradine del centro veniamo "catturati" da un paio di signore abbigliate alla maniera delle massaie del posto (per intenderci come si vestivano le nonne). Ci fanno: "Da dove venite?"...e iniziano a tirare fuori ricotte di pecora, pane carasau, lardo, salsiccie secche, prosciutto formaggi vari, cannonau (atomico) del contadino e mirto da applauso. Siedono con noi e dopo qualche gag (inizialmente non le avevamo prese davvero sul serio) comincia un viaggio nel viaggio.

Le "nunne" (così le ho soprannominate) sono rispettivamente un medico e una psicanalista e non due massaie di paese. Persone che hanno studiato e viaggiato, anche in motocicletta, e che per strada - come noi - hanno perso e trovato amici. Hanno rischiato la vita ma hanno visto il mondo. In un attimo troviamo un protocollo di comunicazione comune. Finisce la coglionella e ci sentiamo esplorati da queste, che fino a dieci minuti prima erano persone sconosciute. Ed esploriamo a nostra volta, lavando via ogni diffidenza con il cannonau. Avrei bisogno di molte parole per descrivere le sensazioni di quei momenti. Immaginate di riuscire a guardare in fondo agli occhi di una persona sconosciuta e nello stesso istante vi accorgete che state lasciando che quella persona faccia lo stesso con voi.

Pensate quale privilegio abbiamo in sorte quando viaggiamo con il cuore aperto. Riuscire a trovare il bello dove non te lo aspetti. Sorprendersi ed emozionarsi per cose piccolissime ma vitali allo stesso tempo. Capire che qualcosa sopravvive agli anni che passano. La motocicletta, la strada possono diventare spazi metafisici per conoscere se stessi e gli altri. Vabbé la pianto qui...

Ci lasciamo con un filo di commozione, auguri e tanti abbracci manco ci fossimo conosciuti da una vita. Credo che anche loro siano state investite dalla nostra presenza. Mi piace credere che quella domenica siamo cambiati un po' tutti.

Non vorrei dare troppa enfasi agli incontri avuti con i bittesi. Correrei il rischio di non essere creduto. Lasciate che Angelo, Antonio, Teo e Roberto vi raccontino il senso di stupore che avevamo quando abbiamo ripreso la via della Strada.

Prima di risalire in moto però, entriamo in un bar per un caffé, che eravamo ancora piacevolmente frastornati. Mi avvicino alla cassa e una ragazza dalle chiare origini africane, ma con uno spiccato accento sardo, si rivolge a noi dicendoci: "ah...tutti Aprilia eh?...da dove venite?" Di nuovo quella domanda! Da dove venite....Ci scherziamo un po' su ma la tipa attacca con un discorso tecnico "mi piacciono le Aprilia, hanno una gran trazione ..." e poi questo e quello...etc..."Io ho una R1... ". Ti prego, faccio io, siamo emotivamente provati, sull'orlo di una crisi di pianto per la gioia, non riusciremmo a resistere ad un'altra valanga di emozioni! E penso, se qui ci mettiamo a parlare di curve e di moto con Miss R1 da Bitti ci rimaniamo sotto e sicuramente perdiamo il traghetto. Ah...sirene tentatrici...

Che storia di posto!

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...segue! :ok:
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da rive »

...ho le lacrime agli occhi...magnifici questi incontri casuali e profondi...
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enmodaja
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Re: Sardinia Racing Tour 2016 (20-25 aprile)

Messaggio da enmodaja »

Bellissimo!! Grandi voi e grande Rossouno che scrive con cervello e cuore in maniera veramente speciale. :allah: :allah: La discesa dal Passo di Genna Silana è quella che ho decantato di più a Pietro Spada al ritorno dalla Terra Sarda tre anni fa. :shocked: :shocked: :shocked:

Avrei voluto essere con voi anche per il saluto al Dave...ma in quel momento, in realtà, c'era lui e c'eravamo tutti noi che lo conosciamo.

Per l'ospitalità e gli incontri...in Sardegna non esistono vie di mezzo: quando vedono persone dagli occhi con lo sguardo pulito, ti danno tutto, poco o molto che abbiano. :clap: :clap: :clap: :alcool: :alcool: :alcool:

Aspetto il racconto del finale!! :ok: :ok: :ok:

E.

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